Fare attenzione alla sicurezza dei dati significa sostanzialmente considerare come i dati vengono trasmessi e memorizzati. Anche se tutto sembra trasparente e a portata di click, diversi sistemi di trasmissione e archiviazione dati offrono gradi diversi di protezione.
Chi è responsabile?
Chi ha il compito di garantire la sicurezza dei dati professionali?
Sicuramente, il datore di lavoro deve fornire mezzi adeguati a gestire i dati in maniera sicura; sono però i collaboratori (ad esempio, i docenti) a essere responsabili della gestione sicura dei dati.
Ad esempio, una scuola deve fornire ai docenti account e spazio per salvare i dati in maniera sicura, o permettere l’accesso sicuro da remoto ai dati nel caso in cui i docenti debbano lavorare da casa. Se però il docente Rolf copia i dati personali dei suoi allievi sul suo computer, che poi viene rubato mentre viaggia in treno, il docente sarà considerato responsabile della perdita dei dati.
Archiviazione dei dati
I dati (nella forma di file di testo, immagini, audio o altro) possono essere archiviati in diverse posizioni:
- I dati salvati su un computer sono normalmente al sicuro se il computer stesso è protetto, se non si guasta e se non è vittima di attacchi informatici, ad esempio tramite virus. È dunque buona pratica proteggere il computer con una password e mantenere il computer aggiornato, portandolo a controllare nel caso in cui dia segni di malfunzionamento. Inoltre, è sempre opportuno installare e tenere aggiornato un antivirus.
- I dati possono esser salvati su una memoria esterna, come una chiave USB o disco rigido esterno. Questi supporti sono molto pratici, ma si corre più facilmente il rischio di perderli o dimenticarli in giro. Anche le memorie esterne possono essere protette da password, e può essere il caso di usarne una qualora ospitino dati sensibili, come ad esempio i nomi e le valutazioni degli allievi. Come i computer, le memorie esterne possono essere danneggiate, e quindi i dati possono essere persi.
- Possiamo anche scegliere di archiviare i nostri dati sul cloud, cioè affidarli a un servizio esterno cui ci possiamo collegare attraverso internet, come ad esempio Google Drive o Switch Drive. La sicurezza dei dati salvati nel cloud viene in questo caso garantita dall’azienda che offre il servizio (che infatti può essere a pagamento), che si occuperà di proteggerli adeguatamente e di evitare che vadano persi. I dati salvati in cloud possono anche essere facilmente condivisi con altri.
- Attenzione però! I server di molti servizi cloud (come Google Drive) sono dislocati fuori dalla Svizzera, e la legge non permette di trasferire dati personali fuori dal territorio nazionale. Questi servizi quindi non possono essere utilizzati per i dati che riguardano gli allievi (ma possono essere utilizzati per salvare schede e materiali didattici)
Ad esempio, cosa potrebbe fare Bea a fine giugno, per archiviare in maniera sicura tutti i file dell’anno scolastico appena concluso?
Salvare i dati di un anno scolastico
Bea tiene molto al lavoro che ha svolto, e vuole essere sicura di non perdere i dati. Decide quindi di salvare tutti i dati in due copie.
Copia i materiali didattici che ha prodotto (diapositive, esercizi, brevi video) sia su una memoria esterna che tiene a casa, sia sul suo spazio nel cloud di Google Drive. In questo modo potrà anche condividere alcuni materiali didattici con altri colleghi!
Bea sa che non può salvare su Google Drive (i cui server sono fuori dalla Svizzera) i dati che contengono dati personali degli allievi, come ad esempio le fotografie che ha scattato. La cosa migliore è che questi dati rimangano sui server della scuola, in modo che non sia Bea a doverne garantire la sicurezza. Bea fa quindi proprio così: sposta i dati sul server della scuola e li cancella dal proprio computer personale.
Trasmissione dei dati
La trasmissione dei dati via internet può creare occasioni perché i dati vengano “rubati”, cioè copiati da persone che non avrebbero diritto di accedervi. Le modalità sono molte, ma sostanzialmente come utenti possiamo fare attenzione a utilizzare siti web che offrono una connessione sicura.
I siti che offrono una connessione sicura sono quelli che utilizzano il protocollo HTTPS (HyperText Transfer Protocol Secure). Quando questo accade, il browser mostra l’icone di un lucchetto, come nella figura.
Quando non compare il protocollo HTTPS, ma solo HTTP, significa che la trasmissione dei dati non è cripata: chiunque intercetti i nostri messaggi attraverso la rete potrà leggerne il contenuto. È dunque saggio non trasmettere dati riservati (password, numeri di conto bancario) o dati personali tramite connessioni non HTTPS.