Quando leggiamo qualcosa sui giornali, guardiamo le notizie nei programmi televisivi, le vediamo sui social media o le ascoltiamo in podcast, c’è sempre una persona o un team editoriale dietro. Ma come si comportano in realtà? Se consideriamo l’enorme quantità di eventi che accadono ogni giorno nel mondo, è chiaro che i professionisti dei media non possono riferirli tutti.
Pertanto, si selezionano gli aspetti che meritano di essere raccontati, se ne tralasciano altri e, se necessario, si preparano immagini e suoni che contribuiscono a dare forma al reportage e quindi al contenuto. Un reportage nei media (al telegiornale, ma anche sui social) è sempre una compilazione selettiva dall’ampia selezione del mondo che può essere sperimentato dai sensi ed è quindi una selezione preparata dai media – nota anche come “realtà mediatica”.
Il pedagogo svizzero dei media Christian Doelker distingue quindi tra “realtà primaria” (REALTÀ 1), cioè ciò che accade realmente nel mondo, e “realtà mediatica” (REALTÀ 2), che presenta solo una piccola parte selezionata degli eventi mondiali da una certa prospettiva. Infine, REALTÀ 3 si riferisce all’immagine individfuale che ci formiamo del mondo. Questa immagine è modellata solo in piccola parte dai nostri incontri diretti con REALTÀ 1. La maggior parte di ciò che pensiamo di sapere su REALTÀ 1 lo conosciamo solo attraverso i media.

Molti avvenimenti li conosciamo attraverso i media, ovvero leggendo i resoconti dei media. Ci permettono di informarci e di scoprire cosa succede nel mondo. Il giornalismo di qualità ci aiuta a comprendere questioni complesse e a guardare dietro le quinte. Un giornalismo di qualità ci permette di analizzare e seguire criticamente gli sviluppi sociali e ci incoraggia a riflettere. Questo ci aiuta a formarci opinioni fondate su questioni sociali e politiche e a partecipare a sviluppi sociali positivi. Tuttavia, dobbiamo sempre essere consapevoli che anche un programma documentario o un reportage di alta qualità non trasmettono direttamente la realtà, ma sempre un estratto selettivo.
Compito
Prendi qualche minuto per pensare a quali compiti attribuiresti ai media. Prendi nota dei compiti e verificale le tue riflessioni rispetto alle funzioni dei media formulate da Christian Doelker (2005).
Le funzioni dei media secondo Doelker (2005)
- I media hanno il compito di spiegare i fatti e renderli comprensibili a tutti. Garantiscono quindi la trasparenza.
- Il ruolo dei media comprende il monitoraggio critico dei processi politici e sociali e la segnalazione di carenze ed errori.
- Se notano segni di attività antidemocratiche o non democratiche nella società, devono portarli alla luce.
- I media dovrebbero fornire ispirazione per idee innovative e stimolare l’immaginazione dei cittadini a farsi coinvolgere in modelli e scenari per il futuro.
- Fa parte del compito dei media controllare chi detiene il potere politico.
- È compito dei media definire i temi di cui vale la pena parlare (cfr. A4 | Definizione dell’agenda).